Attualmente è l’esame strumentale che meglio di tutti simula ciò che avviene durante la defecazione, consente di individuare le alterazioni funzionali della dinamica pelvi-perineale oltre che patolologie morfologiche del canale ano-rettale.
Come si esegue Tre ore prima dell’esame il paziente viene invitato ad ingerire un mezzo di contrasto al fine di opacizzare le anse del piccolo intestino. Immediatamente prima dell’esame si introduce, attraverso il canale anale, del mezzo di contrasto baritato nel retto e successivamente nella vagina. A questo punto, il paziente viene invitato a sedersi su di un water radiotrasparente.
La dinamica muscolare pelvica viene valutata confrontando tre radiogrammi acquisiti a riposo, in contrazione ed in ponzamento.
Sul radiogramma acquisito a riposo vengono repertati il pube ed il coccige in modo da ottenere la linea pubo-coccigea. Si descrive quindi, il decorso del muscolo pubo-rettale che, a forgia di fionda, parte e ritorna al pube dopo avere circondato il retto; se ne misura la lunghezza. Si considera la discesa perineale. ed infine, si calcola l’angolo ano-rettale tra l’asse del canale anale e l’asse del retto.
Sul radiogramma in contrazione, invitando il paziente a contrarre i muscoli pelvici come per trattenere le feci, si apprezza una riduzione in lunghezza del muscolo pubo-rettale con consensuale riduzione della discesa perineale e riduzione dell’angolo ano-rettale.
La situazione opposta si manifesta in ponzamento, quando al rilasciamento del muscolo pubo-rettale conseguirà un aumento della discesa perineale e l’apertura dell’angolo ano-rettale favorendo la defecazione . Un mancato rilasciamento o una contrazione (in ponzamento) del muscolo pubo-rettale sono cause funzionali di ostruita defecazione (sindrome del M. pubo-rettale).
Le alterazione anatomo-morfologiche del canale ano-rettale si apprezzano abbastanza agevolmente analizzando l’ultimo radiogramma che viene acquisito invitando il paziente ad esercitare un massimo ponzamento. Il rettocele è una reperto defecografico molto frequente nelle donne affette da stipsi.
Esso Consiste nella formazione, durante il ponzamento e l’espulisone, di una tasca patologica a carico delle pareti antero-laterali del retto che causa il sequestro di materiale fecale. E’ possibile osservare un rettocele superiore , un rettocele medio ed un rettocele inferiore.
E’ questo ultimo tipo alterazione,con fondo della tasca adagiato sul piano perineale, che più frequentemente obbliga i pazienti a digitazioni perineo-vaginali finalizzate alla riduzione del rettocele stesso, rendendo così più agevole una defecazione altrimenti impossibile.
A generare la sintomatologia stitica con caratteristiche da ostruita defecazione, concorrono, in grado diverso ed in associazione o meno al rettocele , il prolasso mucoso del retto e l’intussuscezione retto-anale.
In questi casi la causa dell’ostruita defecazione è da ascriversi non al sequestro di materiale fecale, come nel caso del rettocele isolato, ma alla progressiva riduzione, durante ponzamento ed evacuazione, del lume rettale per l’invaginazione del viscere su se stesso che inevitabilmente ostacola la fuoriuscita delle feci.
Il sigmoidocele, patologica discesa del sigma nella pelvi, è un reperto meno frequente in corso di defecografia.
Nel sigmoidocele di primo grado, il viscere si proietta sotto una linea tracciata tra il pube ed il promontorio sacrale.
Nel sigmoidocele di secondo grado, invece, il sigma viene a trovarsi sotto una linea tra il pube ed il coccige.
Nel caso di un sigmoidocele di III grado, il viscere si spinge in profondità nella pelvi sotto una linea tracciata tra la tuberosità ischiatica ed il coccige. Il sigmoidecele di terzo grado è l’unico che può rappresentare un ostacolo alla defecazione mediante una compressione sul retto dall’esterno.
L’enterocele, infine, definito come l’interposizione di una o più anse ileali tra la parete vaginale posteriore ed il retto, sebbene solo raramente rappresenti un’ostacolo alla defecazione per compressione ab-estrinseco, è una condizione anatomica che va sempre indagata per le problematiche che ne possono derivare in corso di intervento chirurgico.
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